Storia del fenomeno comunitario: Il Bruderhof di Eberhard Arnold

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Storia del fenomeno comunitario: Il Bruderhof di Eberhard Arnold

Il modello hutterita, in versione libresca, ha ispirato, tra gli altri, un intellettuale tedesco, Eberhard Arnold (1883-1935) che, ironia della storia, non è stato a conoscenza, fino al 1929, dell’esistenza di Bruderhöfe negli Stati Uniti ed in Canada.
La sua storia (e quella del movimento da lui fondato) è stata sintetizzata molto bene sul sito del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni, fondato nel 1988 e diretto dal sociologo Massimo Introvigne) che dunque cito “senza pudore”:

«Eberhard Arnold […] partecipa al movimento dei “socialisti cristiani” ed elabora il progetto di una comune cristiano-socialista che è organizzata a Sannerz fra il 1913 e il 1922. Questo primo progetto è travolto dalla crisi finanziaria tedesca, ma una seconda comune è inaugurata presso Rhön nel 1926. Nel 1929 Arnold scopre l’esistenza delle comunità anabattiste dei Fratelli Hutteriti negli Stati Uniti e in Canada, che praticano la comunione dei beni e la rinuncia alla proprietà privata. Entusiasta di queste comunità – che considera affini alla sua prospettiva cristiano-socialista – nel 1930 Arnold affilia la sua comune a una delle colonie mennonite nordamericane, chiamata Dariusleut, e adotta con i suoi seguaci anche il caratteristico abito hutterita (spesso confuso negli Stati Uniti con quello degli Amish, da cui è in realtà leggermente diverso). L’ascesa del nazional-socialismo rende impossibile la continuazione dell’esperimento, e nel 1934 il centro dell’organizzazione di Arnold si sposta in Liechtenstein. Nel 1935, a causa di una operazione a una gamba mal riuscita, Arnold muore prematuramente a Darmstadt.
Nel 1937 il governo nazista espelle dalla Germania i neo-hutteriti. La comunità si trasferisce prima in Inghilterra, poi in Paraguay. Dal 1954 la maggioranza dei seguaci di Arnold emigra negli Stati Uniti, dove si fonde con una comunità preesistente, Macedonia, nello Stato di New York a Rifton. Nel frattempo, nel 1950, senza drammi, la Società dei Fratelli Hutteriti di Arnold aveva rinunciato alla sua affiliazione alla Dariusleut e al legame organico con i Fratellli Hutteriti di origine cinquecentesca. Gli ideali e la teologia rimanevano in parte comuni, ma lo stile era diverso: gli “arnoldiani” erano sempre più riluttanti ad adottare un abbigliamento e altre pratiche giudicate antiquate, mentre gli hutteriti “tradizionali” consideravano estraneo alla loro tradizione l’impegno per cause politiche e sociali come l’abolizione della pena di morte (per cui il movimento fondato da Arnold è principalmente noto in diversi ambienti internazionali).
Alla comunità di Rifton se ne sono affiancate altre negli Stati Uniti, in Inghilterra e – dal 1988 – anche nell’Europa continentale. A partire dagli anni 1960 si sono manifestati diversi conflitti, con accuse di abuso sessuale su minori da parte di alcuni dirigenti che hanno opposto le Bruderhof neo-hutterite anche al movimento anti-sette. Attaccata con notevole violenza da alcuni ex-membri, la comunità cerca di prendere misure atte a prevenire simili abusi, e continua nel suo impegno a favore di cause umanitarie e pacifiste. In questo contesto va inquadrato anche il cambio di nome del dicembre 2005 da Bruderhof Communities a Church Communities, che peraltro risponde anche al desiderio di adottare un nome più adatto a una realtà che oggi ha la maggioranza delle sue comunità in Paesi di lingua inglese.
Dal punto di vista teologico gli arnoldiani sono dottrinalmente vicini agli hutteriti, di cui condividono la comunità dei beni e l’enfasi sul pacifismo (ma non la diffidenza di fronte alla tecnologia moderna). Il culto si concentra su un incontro fraterno settimanale o bisettimanale che comprende un sermone, un lungo momento di preghiera silenziosa personale e una preghiera pubblica conclusiva. Benché la preghiera silenziosa neo-hutterita sia stata talora paragonata al modo di pregare quacchero, le comunità ostentano anche una gioia di vivere comune che si esprime nel canto e nella danza. A differenza di quanto avviene nel mondo hutterita classico, il lavoro delle Bruderhof arnoldiane non è prevalentemente agricolo, ma si concentra nella fabbricazione di giocattoli educativi, oggetti speciali per gli handicappati, e nella pubblicazione di opere di spiritualità e di impegno politico-sociale tramite la casa editrice Plough».

Oggi ci sono quasi 3000 persone che vivono in 11 comunità Bruderhof: 7 negli Stati Uniti, 2 in Inghilterra, una in Germania ed una in Australia.
Per maggiori informazioni ed i basilari riferimenti delle diverse comunità visitare il sito internet www.unpattotranoi.it

 

Per approfondire

 

Quindici anni di studi — in biblioteca e sul campo — sul vivere insieme.
Il quarto di una fortunata serie di testi sull’universo comunitario, ogni giorno più multiforme. Un excursus che, dalle prime comunità essene, giunge alle contemporanee esperienze di cohousing tentando di non trascurare nessuno: esponenti radicali della riforma protestante, socialisti utopisti, anarchici, hippies, kibbutzniks, ecologisti più o meno profondi, new-agers, cristiani eterodossi, musulmani pacifisti e altro ancora.
Una mappatura ragionata — su scala italiana, europea e mondiale — di gruppi di persone che abbiano deciso di condividere, in vario modo, princìpi, ambienti, beni di vario genere e denaro, di comunità sperimentali — spesso ecologiste — dove si sondino le suggestive sfide di uno spazio vitale comune.

 

Manuel Olivares, sociologo di formazione, vive e lavora tra Londra e l’Asia.
Esordisce nel mondo editoriale, nel 2002, con il saggio Vegetariani come, dove, perchè (Malatempora Ed). Negli anni successivi pubblicherà: Comuni, comunità ed ecovillaggi in Italia (2003) e Comuni, comunità, ecovillaggi in Italia, in Europa, nel mondo (2007).
Nel 2010 fonda l’editrice Viverealtrimenti, per esordire con Un giardino dell’Eden, il suo primo testo di fiction e Comuni, comunità, ecovillaggi.
Seguiranno altre pubblicazioni, in italiano e in inglese, l’ultima e di successo è: Gesù in India?, sui possibili anni indiani di Gesù.

 

Leggine l’introduzione

 

Prezzo di copertina: 16.5 euro Prezzo effettivo: 14 euro 

 

Disponibile anche in formato Kindle