Alcune nuove sulla Sindone; intervista a Emanuela Marinelli

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Alcune nuove sulla Sindone; intervista a Emanuela Marinelli

Emanuela Marinelli, laureata in Scienze Naturali e Geologiche, è una delle maggiori esperte di Sindone a livello internazionale ed autrice di diversi libri sull’argomento.

Ha partecipato di recente al Jalsa Salana – l’incontro annuale della Comunità Islamica Ahmadiyya – a Londra, dove è stata allestita un’importante mostra sulla Sindone.

Ancora in aeroporto, in attesa del suo volo di rientro a Roma, è stata intervistata da Radio Vaticana nell’ambito della tramissione Il Papa ieri e oggi. Qui il podcast dell’intervista che si sviluppa tra il minuto 28 ed il minuto 41.

Ne offriamo di seguito una trascrizione, contando sulla benevolenza dei lettori per lo stile a tratti colloquiale che potremmo definire “fisiologico” in un’intervista radiofonica.

Buona lettura!

 

 

Premessa

 

In Inghilterra una corrente musulmana ha discusso della Sindone. Sembra impensabile ma è così. È la comunità degli Ahmadiyya, una minoranza musulmana i cui membri hanno una particolare venerazione nei confronti della Sindone. Credono sia autentica ma pensano che Gesù sia stato messo nel lenzuolo in coma ed è guarito grazie agli unguenti di Giuseppe di Arimatea e Nicodemo. Quindi per loro Gesù non è risorto ma si è ripreso dalle torture subite ed è andato a vivere in India ed è una cosa strana perché i musulmani sono divisi anche su questo. Ha partecipato a questa grande conferenza Emanuela Marinelli, sindonologa di fama internazionale.

 

 

Lei mi ha parlato di questa minoranza musulmana che crede nell’autenticità della Sindone. Un po’ strano per una comunità islamica…

 

I musulmani Ahmadiyya nascono a fine Ottocento in India per poi spostarsi in Pakistan dopo la partizione (1947) ma, dal 1984, molti di loro sono dovuti emigrare a causa delle persecuzioni subite in patria nel momento in cui non vengono ritenuti musulmani dai loro correligionari.  Va detto però che sono circa dieci milioni nel mondo, distribuiti in oltre duecento paesi. Il loro Califfo, tuttavia, deve risiedere a Londra e molti di loro vivono in Inghilterra. Per questo viene fatto ogni anno questo raduno (il Jalsa Salana) cui partecipano circa 40.000 persone. Nell’ambito di questo raduno, da cinque anni, viene inserita anche la Sindone.

Il Califfo degli Ahmadiyya, nel 2015, andò a Torino quando la Sindone fu esposta e da allora veniamo invitati in quanto persone esperte della Sindone. Io è il secondo anno che partecipo, alcuni già dal primo anno partecipano con regolarità. Ad esempio Barrie Schwortz, il fotografo scientifico, fra l’altro ebreo, che ha fotografato la Sindone durante gli esami del 1978. Lui è cinque anni che partecipa regolarmente al Jalsa Salana. La cosa è ancora più strana. Un ebreo invitato da musulmani. In realtà il loro interesse per la Sindone nasce proprio da questa loro convinzione che la Sindone sia autentica e che sia una prova che Gesù non è morto. Chiaramente loro sanno benissimo che noi non pensiamo la stessa cosa. Io sono cattolica e penso che Gesù sia stato messo morto nella Sindone e sia resuscitato. Barrie Schwortz è ebreo e pensa che Gesù sia stato messo morto ma non è resuscitato. Dunque c’è stato un panel di discussione a cui hanno partecipato più di una persona. Loro hanno organizzato due conferenze: una di Barrie Schwortz e l’altra del Professor Bruno Barberis (precedentemente intervistato da Viverealtrimenti; qui la sua intervista), matematico di Torino, professore universitario che per tanti anni è stato direttore scientifico del Centro Internazionale di Studi Sindonici a Torino. Poi, come accennavo, c’è stato un panel di discussione cui abbiamo partecipato con David Rolfe, un regista inglese che si è convertito nell’ambito di un documentario sulla Sindone che lui ha realizzato (anche David Rolfe è stato intervistato da Viverealtrimenti ma, al momento, la sua intervista è disponibile solo in inglese). Mi diceva che aveva cominciato il documentario da ateo e poi è divenuto credente, nel 1978. Parliamo del famoso documentario Il testimone silenzioso. Poi c’era, come si accennava, il Professor Bruno Barberis e poi c’era il Professore Peter Wadhams, un fisico dell’Università di Cambridge che ha ribadito la sua convinzione per cui l’immagine impressa sulla Sindone sia dovuta a una radiazione emessa dal corpo di Gesù al momento della sua resurrezione e questo detto da un fisico di Cambridge mi sembra piuttosto rilevante.

 

 

Si è discusso anche dei test fatti con il Carbonio 14?

 

Sì, nell’ambito dei vari eventi creati in questo grande incontro islamico, un grande padiglione era dedicato a una mostra sulla Sindone allestita da una sindonologa inglese, Pam Moon ed un pannello nuovo, quest’anno, era tutto dedicato all’articolo di Archaeometry del marzo 2019. Anche questo è stato un evento eccezionale perché l’Università di Oxford ha accettato di pubblicare un lavoro scientifico statistico fatto da due statistici di Catania: il Professor Benedetto Torrisi ed il data analyst Giuseppe Pernagallo insieme a me ed al Dottor Tristan Casabianca, studioso della Sindone della Corsica. Questo lavoro conclude che i dati primari dell’analisi del Carbonio 14, condotta nel 1988, in base alle quali si era detto che la Sindone era un falso di periodo medievale, sono disomogenei ed incompatibili tra di loro. Di questo pure si è discusso ed è interessante, tornando ai nostri musulmani Ahmadiyya, il fatto che loro, a differenza degli altri musulmani, pensano che Gesù sia stato crocifisso. I musulmani non Ahmadiyya pensano che all’ultimo momento Gesù sia stato sostituito da un altro, che sia stato un sosia ad essere crocifisso al suo posto e in questo caso la Sindone che sta a Torino non potrebbe essere la sua per quanto tutti i dati facciano invece pensare che sia appartenuta a Gesù e che lui sia stato crocifisso. Quindi questa differenza è sostanziale. Al panel di discussione ha partecipato anche un traumatologo della Comunità Ahmadiyya che opera a Chicago. Lui è convinto, il Dott. Malik, al pari di tutti gli Ahmadiyya, che Gesù sia sopravvissuto alla crocifissione e sia stato messo in coma nella Sindone. È stata una discussione molto interessante e le persone presenti erano incantate da questo confronto e bisogna ammirare l’apertura mentale di questi musulmani Ahmadiyya che invitano dei cristiani e un ebreo a parlare anche contro quello che loro ritengono essere vero. Io l’ho ripetuto chiaramente che sono convinta che Gesù era morto ma non è una mia convinzione di fede perché ci sono fior di traumatologi, fior di medici legali che lo sostengono a loro volta. La ferita nel costato non lascia dubbi però gli Ahmadiyya sposano un altro punto di vista e quest’anno hanno fatto una mostra sul fatto che Gesù sia stato trattato con olii e unguenti particolari, è sopravvissuto, è andato in India e loro avrebbero testimonianze sul fatto che lui avrebbe fatto questo viaggio…ma nel rispetto delle convinzioni reciproche hanno organizzato questo incontro aperto. La cosa importante è che il loro Califfo ribadisce sempre la centralità della pace. Loro mi hanno regalato, anche l’anno scorso, dei libri molto interessanti. Il loro Califfo precedente in un libro scrive chiaramente: la donna non è fatta per stare nell’harem o rinchiusa in casa…dunque questa parità-dignità della donna. Sostengono che la pace sia il primo obiettivo e loro hanno il motto: amore per tutti, odio per nessuno! Loro pagano caro anche questo fatto di essere assolutamente pacifisti.

 

 

…E sono vessati. Ma la cosa interessante è che loro sostengono la Sindone sia autentica.

 

Sì ed il loro Califfo è il primo a ritenerla autentica ed è andato addirittura a venerare la Sindone nel 2015 e infatti ne parlarono i giornali. Poi capita nella vita di tutti i giorni che loro discutano con qualche cristiano che sostiene che la Sindone sia falsa in virtù del Carbonio 14. Il mondo alla rovescia! Loro invece citano i lavori che sono stati pubblicati e difendono assolutamente l’autenticità della Sindone per motivi scientifici. Per questo ci vogliono lì. Poi loro chiaramente applicano questo alla loro fede ma questa richiesta di conferme scientifiche, da parte loro, è molto interessante.

 

 

Conferme scientifiche che sono indipendenti e che naturalmente possono essere interpretate in vari modi ma la scienza sta lì a dimostrare che la Sindone è autentica e che il C 14 è oramai superato e va rifatto.

 

Questa è una cosa molto bella perché apre prospettive di pace e di dialogo. Loro ci insegnano come si dialoga con persone che la pensano in maniera diversa. Sono, questi musulmani Ahmadiyya, un esempio da seguire nel momento in cui insegnano come si dialoga, pur tra esponenti di punti di vista diversi, in maniera civile. Era presente anche un professore di biologia in pensione, Hugh Farey, cattolico inglese, convinto che la Sindone è falsa. È stato un incontro veramente bellissimo. Si torna davvero pieni di pace da questi incontri.

 

 

Prossimo appuntamento sulla Sindone?

 

Sì fra pochi giorni ci sarà un convegno in Canada. Io purtroppo non potrò partecipare per motivi famigliari ma questo convegno porterà sicuramente delle novità e sarà subito prima di Ferragosto. Andranno lì Barrie Schwortz e Pam Moon e da loro sicuramente potremo avere delle notizie di prima mano su quest’altro convegno.

 

Nella foto: il quinto Califfo della Comunità Islamica Ahmadiyya, Mirza Masroor Ahmad con la Professoressa Emanuela Marinelli (Jalsa Salana, Londra, 2019).