Conoscere l’Islam attraverso la lettura ragionata del Corano

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Conoscere l’Islam attraverso la lettura ragionata del Corano

Abbiamo da poco terminato una collaborazione abbastanza impegnativa, giungendo a rendere disponibile in formato pdf, liberamente scaricabile alla fine di questo post, il lavoro, in tre volumi, di Maurizio Luzi (o Luiz Maio Ruiz, come preferisce firmarsi): Conoscere l’Islam attraverso la lettura ragionata del Corano.

Maurizio Luzi è il Presidente dell’Ordine Sufi Tarîqah Burhanîah Dûsuqîyah Shâdhilîyah (onlus) ed è autore di diversi testi pubblicati da diverse case editrici (Clicca qui per una presentazione maggiormente dettagliata).

In occasione di questa prima divulgazione di Conoscere l’Islam attraverso la lettura ragionata del Corano ho deciso, per non peccare di superficialità, di rivolgere sette domande cruciali all’autore, per dargli modo di rispondere direttamente ad alcuni fisiologici interrogativi dei nostri lettori.

Manuel Olivares

 

1) Caro Maurizio, ti sei impegnato nella stesura di un lavoro che definirei “monumentale”: Conoscere l’Islam attraverso la lettura ragionata del Qorano. Prima di presentarlo, puoi spendere qualche parola su di te e sul tuo percorso nell’ambito dell’Islam e del Sufismo in particolare?

 

Sono entrato nell’Islam “nel mezzo del cammin di nostra vita”, intorno ai 35 anni, per varie esigenze:

  1. desiderio di colmare un vuoto conoscitivo, essendo stato sempre un anticonformista;
  2. reale ricerca spirituale, dopo 10 anni di pratica Yoga e mesi di pratica del “Sacro Cuore” nel Cattolicesimo;
  3. e, proprio per questa ricerca, avevo avuto conferma che nell’ambito dell’Islam esisteva la Via Iniziatica del Sufismo.
 

2) Veniamo ora al tuo lavoro “monumentale”. Cosa ti ha spinto ad impegnarti in quest’impresa?

 

La decisione di intraprendere un grosso e responsabile lavoro di traduzione del Qorano si è affacciata prepotentemente dopo alcuni anni di studio dell’Arabo, francamente insoddisfatto dalla lettura delle varie traduzioni in Italiano che ho trovato, a mio modo di vedere, carenti oltre che di informazioni, della sostanza stessa e dello “spirito” profondo di questa straordinaria Rivelazione.

Mi sono occorsi quasi 5 anni.

 

3) Come ti sei impadronito dell’arabo per sentirti pronto per tradurre il Corano?

 

Lo studio della Lingua Araba è avvenuto progressivamente, attraverso testi di Grammatica, incontri con musulmani di madre lingua (un egiziano, un iraqeno, due italiani musulmani, un siriano).

Ed è proseguita nella Sintassi durante il medesimo lavoro di approfondimento del testo qoranico.

In tale impegno non mi sono preoccupato di sentire pareri favorevoli o sfavorevoli in merito, perché era un’impresa che scaturiva dal profondo, una “voglia” di affermare la grandezza del Qorano, di mostrare l’aspetto più importante e universale dell’Islam.

 

4) Hai interpellato il tuo Shaykh prima di iniziare il tuo lavoro di traduzione e commento del Corano?

 

Naturalmente e lui mi ha dato un parere favorevole anche se mi ha chiesto di lavorare a quest’opera individualmente, senza coinvolgere la nostra Tariqa, poiché sarebbe stato coinvolto, automaticamente, anche lui. Non possiamo, oltretutto, non considerare che, non conoscendo lui l’italiano, non poteva controllare il frutto del mio lavoro.

 

5) Che aspettative hai dalla divulgazione di questo tuo lavoro?

 

La pubblicazione potrebbe avere un “crescendo” qualora altri “cercatori”, studiosi e non, liberi dai condizionamenti, riescano ad aprirsi, ma soprattutto a comprendere la portata dell’ultima Rivelazione (da musulmano affermo che non ce ne saranno altre), e quindi ad informarsi seriamente, onestamente, a parlarne con amici e/o amiche, ad avere qualche incoraggiamento, giacché quello che si conosce dell’Islam in Italia, altro non è che contraffazione, deformazione (infibulazione, poligamia, ecc.) o mistificazione (ISIS, Califfato, Sharī*ah dei Talebani, terroristi e mercenari benpagati), propagandati ossessivamente dal Mainstreem occidentale, nel corso degli ultimi decenni.

 

6) In che misura pensi l’Islam possa contribuire alla rigenerazione spirituale dell’Occidente (anche se sappiamo essere un’impresa disperata)?

 

Il “fenomeno” Islam continua ad espandersi nel mondo, con una certa celerità, anche negli USA, in Canada, e perfino in America Latina: i musulmani sono, complessivamente, quasi 2 miliardi di persone, ossia circa un quarto della popolazione globale.

Di fatto, sebbene nella visione corta del presente c’è ancora ostruzionismo, avversione e pregiudizio, l’avanzata dell’Islam è ineludibile, se non altro a causa della profonda crisi del Cattolicesimo e del Protestantesimo: a mio modo di vedere, il futuro di ciò che resta della spiritualità sarà la possibilità di abbracciare l’Islam.

 

7) Il Sufismo rappresenta, per molti occidentali, la porta d’ingresso nell’Islam. Diversi studiosi (ad esempio in Inghilterra) ritengono che il Sufismo possa, in certa misura, rappresentare “il futuro dell’Islam in Europa e nel mondo occidentale in generale”. Sei d’accordo (del tutto o in parte) con questa prospettiva?

 

Possiamo considerare la funzione del Sufismo, ovvero di quel complesso di scuole imperniate sul cosiddetto esoterismo islamico, sia nell’aspetto ristretto di Via Spirituale, Iniziatica (che può attrarre tanti sfiduciati ma assetati di autentica realizzazione interiore), sia più largamente in seno alla gente infelice della vita mondana, delusa dalla mediocrità sociale, da una Chiesa corrotta: l’esempio offerto da veri praticanti del Sufismo sicuramente può essere un appello e una chiave per spalancare porte apparentemente chiuse.

 

Scarica gratuitamente i tre volumi di Conoscere l’Islam attraverso la lettura ragionata del Corano:

 

Primo volume pdf

Secondo volume

Terzo volume